“Re-Stare” a casa, non significa essere rilassati!

Più volte in questi giorni, sentiamo dire che è tempo di fermarsi, re-stare, riflettere. Stiamo osservando come la natura si stia riappropriando degli spazi e dei ritmi naturali. E noi, generazione tetris, con agende fitte di incastri, facciamo fatica a ritrovarci in ritmi lenti che non ci appartengono, o di cui abbiamo, inevitabilmente, perso la naturalezza. In questo particolare periodo abbiamo il privilegio, di avere il tanto desiderato tempo, da dedicarci. Stiamo riscoprendo passioni e hobby, spesso repressi dalla mancanza di tempo. L’organizzazione della giornata, ci permette di riempire il tempo in modo funzionale e ci fa sentire più efficaci, ci rassicura, riduciamo l’ansia; rendiamo la nostra routine più sana e adeguata.

Ci stiamo riadattando con un’ottima capacità di resilienza. Ma il tanto desiderato tempo, non è proprio così che ce lo immaginavamo. Non siamo in ferie e neanche in vacanza. Siamo a casa, sì, siamo al sicuro, ma siamo anche sotto stress, perché tutti gli “ambienti” della nostra vita sono in open space, sotto lo stesso tetto: famiglia, lavoro, palestra, hobby…

Possiamo così, trovarci in uno stato di affaticamento, tensione, irritabilità, perdita di stimoli. Molti di noi in questi giorni, sono costantemente alle prese con lo stress della calma apparente, purtroppo questo non risparmia neppure i bambini.

Il rilassamento è un importante strumento utilizzato in psicomotricità, per il benessere fisico e mentale; deriva dallo scioglimento di tensioni nervose e muscolari, può essere provato a tutte le età.

Rilassarci ci permette di recuperare le energie psicofisiche, liberarci dalle tensioni muscolari, ritrovare la calma dopo una situazione stressante, adattarci meglio ai cambiamenti, padroneggiare gli impulsi e controllare i gesti, focalizzare l’attenzione su un compito e concentrarsi su un’attività (non sempre facile in smart working!) e soprattutto a sentirci bene.

Vale la pena di ritagliarci del tempo, per rilassarci e possiamo coinvolgere in questa attività anche i bambini. Affinché questo sia possibile, è indispensabile presentare dei giochi che inducano i più piccoli, a provare piacere nel rilassarsi.

Ci sono tantissimi metodi per indurre il bambino a fermarsi, recuperare le energie e prevenire lo stress: alcuni sono del tutto naturali, altri sfruttano un ambiente o dei materiali adatti messi a sua disposizione. Cosa possiamo fare in casa per creare un momento di relax per noi e per i nostri bambini?

Eccovi un’idea semplice che si concentra su una fondamentale funzione vitale, tanto indispensabile quanto trascurata.

Predisponiamo un luogo adeguato a distenderci, poco luminoso, ci sdraiamo comodamente sul dorso, poniamo le mani sul ventre… immaginiamo che il ventre sia un mare calmo, sul quale ondeggia dolcemente la barchetta di carta, rappresentata dalle mani. La quale si lascerà cullare dall’ispirazione ed espirazione. Per percepire meglio il movimento ascendente e discendente della respirazione, si può appoggiare sulla pancia una barchetta di carta o un oggetto di nostro gradimento. L’obiettivo è prendere coscienza dello stato della respirazione: mi sento rilassato= la mia respirazione è lenta; sono agitato= la mia respirazione è più rapida.

La coscienza della respirazione, che si può sviluppare fin dall’età di tre anni, permette di migliorare notevolmente le capacità di rilassamento del bambino. La respirazione è più rilassante quando si ispira dal naso e si espira dalla bocca. È preferibile dare indicazioni che inducano a respirare profondamente, ma senza forzature. L’importante è favorire gradualmente una comprensione del legame esistente tra il movimento del ventre e la respirazione. E adesso, provateci e seguite la pagina dove vi presenterò delle altre idee di rilassamento da provare in casa con i vostri bambini. Buon rilassamento.

 

Claudia Ottonello, psicomotricista poliambulatorio Punto Salute