Ciao Presidente! Come stai?

Dopo due anni molto difficili e dolorosi e un inizio 2022 ancora più complesso e preoccupante siamo tutti e tutte stanchi, e io non sono da meno. L’impressione è che ci siamo fermati per due anni a gestire l’emergenza sanitaria in corso ed era doveroso farlo e concentrare lì tutte le nostre energie: ora abbiamo bisogno di guardare al futuro, ridisegnare le sfide che ci attendono, darci nuovi obiettivi.

Un anno fa, in occasione dell’8 marzo 2021 Giornata Internazionale della Donna, avevamo lanciato la questione di genere nella cooperazione sociale. Attraverso un tuo intervento avevamo messo in fila alcune delle scelte fatte come cooperativa per promuovere un cambiamento strutturale e culturale in termini, appunto, di parità di genere, di opportunità e di diritti.
Raccontaci cos’è successo da lì in poi.

La riflessione sul genere è ampia e non si può esaurire nella sola “questione femminile”, questione che abbiamo particolarmente a cuore e su cui abbiamo messo l’accento negli ultimi anni: una scelta dovuta, sia perché i dati sulle disparità di genere parlano chiaro e ci dicono che, nel mondo del lavoro come in molti altri ambiti, esiste ancora una disparità di opportunità fra donne e uomini, sia perché la nostra cooperativa è composta per quasi l’80% da donne. Questo però non può farci dimenticare che un vero cambiamento culturale può esserci solo se la riflessione diventa un orizzonte comune, che ci coinvolge tutti, donne e uomini.

Per questo abbiamo deciso che, in occasione del nostro trentesimo anniversario che cade nel 2022, dedicheremo l’intero anno a questo tema, non solo per fare il punto insieme su quanto stiamo già facendo ma anche per rilanciare la sfida, con nuovi obiettivi che ci coinvolgeranno come persone e come organizzazione nei prossimi anni.

Quindi cosa succederà quest’anno?

Innanzitutto le riflessioni che porteremo avanti vedranno il coinvolgimento dei diversi servizi e territori dove operiamo, nel tentativo di rappresentare la complessità e la molteplicità di “voci” che compongono la cooperazione sociale (soci e socie, utenti, enti pubblici, aziende, associazioni…).

Insieme lavoreremo per tutto l’anno sulle questioni di genere, della parità dei diritti e della valorizzazione delle differenze. In particolare il nostro anniversario sarà un’occasione per:

  • creare un terreno comune a tutti i soci e le socie e fare un percorso personale e collettivo di cambiamento culturale che sfocerà nella redazione di un vademecum utile a tutti e tutte noi, nuovi e di vecchia data, per conoscere e mettere in pratica i nostri valori e la nostra idea di cooperativa, volta a diffondere una cultura di autentica valorizzazione di tutte le differenze, tenendo sempre conto che il genere è una questione anche culturale;
  • istituire un osservatorio interno che prima analizzerà lo status quo e in un secondo momento diventerà un gruppo di lavoro stabile dentro all’organizzazione, con l’obiettivo di studiare e diffondere le nostre buone pratiche per un ambiente di lavoro sempre più inclusivo e rispettoso delle differenze;
  • predisporre percorsi di formazione ad hoc per quelle figure professionali che quotidianamente lavorano nei nostri servizi con i minori, perché sono loro il nostro futuro e gli adulti di domani;
  • organizzare una serie di eventi nei servizi, all’osteria La Coopera 1945, nel nostro Hotel Ristorante GranCan che ci faranno divertire e ci aiuteranno a fare il punto su questi temi;
  • coinvolgere soci e socie, cittadini e cittadine, amministrazioni, aziende e tutti i territori dove lavoriamo in un ampio progetto di divulgazione: ma su questo teniamo il segreto ancora per qualche settimana!

Non mancherà un momento di festa tra tutti noi soci e socie, perché ci meritiamo anche di ritrovarci finalmente tutti insieme con leggerezza e serenità!

Un sacco di lavoro! Come metterete in ordine tutte queste sollecitazioni?

Cercando di non lasciare nulla al caso. Per questo stiamo già costruendo un documento programmatico che verrà presentato a novembre di quest’anno, in occasione dell’evento finale dedicato al trentesimo, attraverso il quale faremo il punto di tutte le iniziative intraprese nel 2022 e soprattutto indicheremo e racconteremo le linee di sviluppo e gli obiettivi che ci diamo per i prossimi 5 anni su questi temi.

Non resta che augurarci buon lavoro!
In chiusura un’ultima domanda: perché c’è bisogno di continuare a riflettere su questi temi e portarli anche all’esterno delle organizzazioni?

Prima di tutto la sollecitazione ci viene dalla dimensione globale con cui inevitabilmente ci dobbiamo confrontare: l’Agenda 2030 dell’Onu ci chiede di impegnarci come persone e come organizzazioni verso uno sviluppo realmente sostenibile, e in particolare il goal 5 è interamente dedicato alla parità di genere.

E poi come al solito sono i numeri, i dati, che ci indicano la strada da seguire: abbiamo visto l’anno scorso come la pandemia sia stata prima di tutto una “crisi di genere”: nel 2020 su 101.000 persone che hanno perso il lavoro 99.000 sono donne. Solo per citarne un altro nel 2020 sono state erogate quasi 14 milioni di giornate di congedo parentale: di queste solo 1 milione e mezzo sono state chieste dai padri. C’è ancora tanto da fare in termini di cambiamenti strutturali e di crescita culturale per gli uomini e le donne.
Crediamo infine che dentro alle organizzazioni, e quindi anche nella nostra, le cose possano cambiare solo attraverso pratiche e azioni concrete e che allo stesso tempo raccontare all’esterno le nostre soluzioni contribuisca a creare una cultura condivisa sulle diversità di genere.