In questi giorni la preoccupazione, l’ansia e la paura ci accompagnano quotidianamente.
Tutto cambia rapidamente, gli scenari si modificano ogni giorno e fatichiamo a sentirci ancorati, sentiamo il nostro terreno che vacilla, tutto ciò che appariva scontato non lo è più. La situazione attuale è straordinaria ed eccezionale e quello che ci succede è di avere la percezione di perdere i nostri punti di riferimento, le nostre routine.
Quando ci sentiamo minacciati da un pericolo, iniziamo ad entrare in uno stato di allerta: produciamo cortisolo, adrenalina e altri ormoni che normalmente, se la minaccia è reale e concreta, possono aiutarci a sopravvivere in quanto il nostro corpo si prepara ad entrare in azione (attacco) o alla fuga e la zona del cervello che regola questa azione si trova nel sistema limbico, area deputata a gestire i pericoli imminenti e strettamente connessa alle emozioni.
Questo era particolarmente valido per i nostri antenati ma nel nostro caso, la minaccia, pur essendo concreta, non è tangibile e non potendola toccare con mano il nostro corpo rimane come attivato, e se questa condizione si prolunga, a lungo andare può danneggiarci. Numerose ricerche ci dicono che meno siamo stressati più le nostre difese immunitarie ne giovano, i numerosi cambiamenti che avvengono nel nostro corpo quando siamo sotto stress le possono infatti compromettere. Per questo è importante avere un’appropriata percezione del rischio.
Mantenere la calma in questi giorni non è facile, ma nonostante questo ci sono alcuni comportamenti che possiamo mettere in atto per proteggerci e per proteggere la collettività. Se riusciamo a farci un’idea corretta del fenomeno e di ciò che ci può essere utile in questo momento così delicato, possiamo poi diffondere queste pratiche anche ad altri. E’ sempre bene ricordare che prendersi cura del nostro benessere psicologico è importante quanto prendersi cura della nostra salute fisica.
Quindi cosa possiamo fare per mantenere la calma e sentirci meglio, in un momento così difficile per tutti?
Seguendo alcune indicazioni che ci suggerisce il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ecco alcune strategie che possiamo mettere in pratica:
- Accettare le nostre emozioni
Come prima cosa ricordarci che è assolutamente normale sentirsi in ansia, spaventati, incerti, insicuri e confusi. Per quanto le possiamo percepire come negative e fastidiose da sostenere, può essere il primo passo per entrare in contatto con questi stati e per poterci convivere.
- È molto importante informarsi, ma è necessario farlo nella maniera adeguata
Non sottoporsi a un bombardamento continuo di informazioni che può amplificare la sensazione di pericolo; il rischio è quello di attivare uno stato di “allarme psicologico permanente” che tende ad aumentare il “rischio percepito”. Scegliere delle fonti adeguate da cui informarsi è importante. Alcune fonti affidabili sono:
sito del ministero della salute: www.salute.gov.it/coronavirus
istituto superiore di sanità: www.epicentro.iss.it/coronavirus
Una volta acquisite le informazioni di base su cosa fare e come proteggersi, controllarle un paio di volte al giorno può essere sufficiente per rimane informati senza essere sopraffatti da un flusso ininterrotto di “allarmi ansiogeni”.
- Fare attenzione alle fake news e non condividerle se non siamo certi della fonte di provenienza.
È importante capire da quale fonte arriva la notizia, capire se è autorevole e aspettare a diffonderla, soprattutto se ci ha colpito e se siamo in quel momento spinti immediatamente a condividerlo. Una fake news è costruita per ottenere quell’effetto.
- Creare reti virtuali
La chiusura totale degli esercizi implica che l’incontro reale, con amici e familiari, in un momento in cui sarebbe maggiormente necessario, viene a mancare. Fortunatamente ci vengono in soccorso i mezzi tecnologici. Ci sono molte piattaforme da cui si possono fare chiamate o video-chiamate anche di gruppo, per rimanere in contatto con i propri cari, sentirsi meno soli e poter aver un appoggio da persone di cui ci fidiamo. Rimanere isolati non vuole dire per forza rimanere soli.
- Mantenere uno stile di vita sano e un minimo di regolarità
Come consiglia l’OMS, è importante mantenere uno stile di vita sano in termini di alimentazione, sonno, ed esercizio fisico.
Magari inizialmente può essere difficile riorganizzarsi, ma riuscire a farlo non solo ci aiuta a ridare routine alle nostre giornate, ma ci aiuta anche a sentirci meglio fisicamente e a ridurre lo stress. Alcune persone possono sfruttare questo periodo come un’opportunità per fare cose rimandate da tempo: leggere libri, guardare film o coltivare hobby che da tempo erano in sospeso.
Altre persone potrebbero non avere voglia di fare molte cose; può emergere maggiormente la necessità di riposarsi o di sostare in questa nuova dimensione della propria vita. Anche questo va bene, ci vuole un tempo di assestamento (e non è uguale per tutti).
- Aiutarsi attraverso il respiro a mantenere la calma
Gli esercizi di respirazione possono ridurre la tensione e alleviare lo stress. Un respiro lento, lungo, regolare, profondo, in cui anche l’addome è coinvolto può aiutare a ritrovare la calma. È un esercizio che si può fare in qualsiasi luogo, seduti, sdraiati o in piedi e bastano pochi minuti per ritrovare il benessere. Se è faticoso concentrarsi sul respiro e la mente torna a rimuginare sui pensieri ansiogeni, ci si può aiutare con un conteggio mentale che sia lungo uguale ad ogni inspiro e ad ogni espiro.
- Tenere a mente le capacità che hai già usato in passato per superare momenti difficili
Quello che sta succedendo in questi giorni è eccezionale e proprio per il carattere della novità e dell’incertezza non ci fa mettere a fuoco delle strategie adeguate, perché non abbiamo mai dovuto fronteggiare una situazione simile. Ma se pensiamo a come in passato abbiamo superato momenti difficili, quali risorse abbiamo trovato dentro di noi o quali aiuti siamo stati capaci di chiedere questo ci può orientare nel trovare il sostegno più adeguato per noi, anche in questo momento particolare. Oppure può aiutarci a scoprire nuove risorse che non pensavamo di avere.
Eleonora Cesta, psicologa e psicoterapeuta Poliambulatorio Punto Salute