AZALEA: RITRATTO A PIÙ VOCI
Il 2017 è stato per noi il 25esimo anniversario, occasione che ci ha permesso di fotografare il presente, tenendo conto del passato, per tracciare la strada verso i prossimi 25 anni della nostra cooperativa. È a partire da queste premesse che nasce “Azalea: ritratto a più voci“, un progetto che ci ha permesso di raccontare chi siamo e ciò in cui crediamo, attraverso diversi registri narrativi, ognuno dei quali coglie un’angolazione diversa di quella che è la nostra complessità. Abbiamo scelto di narrarci attraverso le persone, perché sono le persone il motore quotidiano della nostra cooperativa, i custodi di saperi e competenze, la tensione verso il futuro e l’innovazione.
La tecnica utilizzata è quella dello storytelling grazie alla quale Filippo Tommasoli, della Tommasoli Visual Factory, restituisce un ritratto di Azalea, la cui narrazione fluisce dalle immagini e dalle parole. Attraverso il linguaggio della fotografia e del video, accompagnati dalla musica e dalle parole, abbiamo infatti deciso di dare voce a tre storie che vanno a comporre un ritratto alquanto singolare di Azalea. La scommessa è stata quella di immaginare come un intreccio di storie individuali potesse narrare una storia collettiva così complessa e articolata.
“Occorre andare al di là delle cifre e dei numeri. È necessario, siamo convinti, far affiorare la carica propulsiva che ci ha spinti e ci spinge dentro il mondo, rendere esplicito l’insieme dei valori che guidano il nostro operare, mostrare la complessità delle relazioni sviluppate con l’ambiente e la comunità locale, mettere nel dovuto risalto l’idea stessa di Azalea”.
Ivana Garonzi, Presidente Azalea Cooperativa Sociale fino al 2003 – Decennale della cooperativa
La cooperazione si basa sulla profonda convinzione che nessuno riesca
ad arrivare alla meta se non ci arrivano tutti.
Virginia Burden
“La cosa buffa è che non ho imparato nessun dialetto: li comprendo tutti, quello veronese, quello mantovano, perché poi in realtà sono stata a Mantova fino ai 19 anni, e anche quello siciliano, ma non ne parlo nessuno.”
“Sì, sì, è proprio vero che non ti senti più né di un posto né dell’altro: quando sei su al Nord ti senti di giù e quando sei giù ti senti del Nord. Ecco, dopo tanti spostamenti sono arrivata a Verona e nel 2001 in Azalea…”
“In Azalea hai sempre avuto l’opportunità di essere davvero un socio. Ti senti di appartenere a qualcosa. Il bisogno umano di appartenenza è uno dei bisogni più forti che ci siano. Quando senti di trovare un luogo a cui tu puoi appartenere e che può far parte della tua vita…un luogo, non è un luogo poi, perché è una dimensione, una collettività, ma quando senti che c’è un progetto comune, un sogno, un linguaggio, una visione del tuo lavoro che è condivisa e a cui senti di appartenere, ti senti a casa, in qualche modo.”